
Convergenza o iperconvergenza?
Una risposta giusta c’è!
Partiamo dalle differenze per scoprire quale soluzione sia la più adatta alla tua azienda. L’infrastruttura convergente viene vista come un primo passo da compiere nell’evoluzione verso un’infrastruttura software-defined, questo poiché offre alle aziende numerosi vantaggi.
Convergenza o iperconvergenza?
Prima di tutto cerchiamo di fare chiarezza
Una soluzione convergente consente alle aziende di utilizzare le risorse di elaborazione a costi contenuti e in modo efficiente, ridurre i costi di gestione dei reparti IT e aumentare la velocità della distribuzione di software e servizi. In più, offre una manutenzione quotidiana più semplice grazie alla centralizzazione della gestione di server, rete e storage.
Gli altri vantaggi di un’infrastruttura convergente sono una capacità scalabile dello storage, i tempi di provisioning più rapidi, un percorso verso il cloud più agevole e un maggiore controllo sull’intera infrastruttura grazie alla gestione simultanea di più funzioni e dispositivi. Ma con un’infrastruttura convergente, i componenti di calcolo, storage e rete possono essere separati.
Come funziona l’iperconvergenza?
Al contrario, in un ambiente iperconvergente, i componenti non possono essere separati.
Tutti gli elementi “software defined” sono implementati virtualmente, con una perfetta integrazione nell’ambiente hypervisor. L’infrastruttura iperconvergente (HCI) è un sistema software-defined unificato che combina tutti gli elementi del data center tradizionale: storage, elaborazione, networking e gestione. In questo modo viene ridotta la complessità dei data center e aumentata la scalabilità.
Le infrastrutture iperconvergenti sono caratterizzate dalla confluenza delle operazioni/risorse dei sistemi hardware, all’interno di un unico ambiente software (l’hypervisor), da qui il termine e significato di iperconvergenza. Sfruttano l’intelligenza del software per eseguire tutte le risorse IT su un’unica infrastruttura server, gestendole da un unico punto, in modo rapido e semplificato.

Scopriamo insieme quali soluzioni ha testato per voi Gendata
FlexPod, la soluzione convergente di NetApp, Cisco e Vmware, permette di integrare in maniera efficiente machine learning e intelligenza artificiale anche negli ambienti hybrid cloud e si qualifica come piattaforma progettata per soddisfare l’adozione di servizi cloud avanzati. Consente la gestione agile dei dati in modo da ridurre drasticamente i costi del data center. Composto da tecnologie di archiviazione, rete e server prevalidate, è progettato per aumentare la reattività dell’IT alle esigenze organizzative, ridurre i costi di elaborazione e fornire la massima affidabilità operativa ed il minimo dei rischi.
Semplificando la distribuzione di dati e applicazioni, l’azienda può scegliere dove eseguire servizi e carichi di lavoro, se a livello periferico, principale o nel cloud.
Si beneficia quindi di un’infrastruttura ottimizzata, con archiviazione e fabric connessi al cloud e si riducono così i costi del DC.
Soluzioni iperconvergenti
Cisco HyperFlex è una soluzione di iperconvergenza completa poiché fornisce un data center completamente integrato. Questi sistemi combinano elaborazione, archiviazione e networking in una piattaforma semplificata e facile da usare.
Cisco permette alle aziende di usufruire delle formule pay-as-you-grow del cloud anche all’infrastruttura on premises, così da raggiungere nuovi livelli di agilità, efficienza e adattabilità. La piattaforma include un fabric di rete integrato, una potente ottimizzazione dei dati e una gestione unificata che insieme, sfruttano il pieno potenziale dell’iperconvergenza per un’ ampia varietà di carichi di lavoro e scenari di utilizzo.
Si tratta di una soluzione rapida da implementare, semplice da gestire e facile da scalare rispetto ai sistemi della generazione attuale. È in grado di fornire un pool unificato di risorse infrastrutturali per servire le applicazioni a seconda delle diverse esigenze aziendali.
L’infrastruttura iperconvergente (HCI) di Nutanix è piattaforma software (cluster) che viene eseguita su diversi tipi di singoli server (nodi). Tutti questi server sono collegati tra loro tramite una piattaforma software HCI. I processori, la memoria interna, i dischi rigidi (archiviazione) e le interfacce di rete, sono raggruppati in un cluster su cui è possibile eseguire macchine virtuali.
Quali sono i plus di un’infrastruttura iperconvergente?
La cosa potente di una piattaforma HCI è il modo in cui tutte le applicazioni e i carichi di lavoro sono distribuiti sull’hardware, per ottimizzare le prestazioni il più possibile.
C’è anche la ridondanza incorporata dividendo i dati e i carichi di lavoro su più server.
Non appena uno dei nodi si guasta, la disponibilità della piattaforma e delle applicazioni non viene influenzata. Un cluster può essere espanso con nuovi nodi. Aggiungere o rimuovere server dal cluster è molto facile e questo consente all’infrastruttura Nutanix di crescere con l’azienda. Nutanix HCI combina quindi tutte le risorse tipiche di un datacenter, utilizzando software intelligente per creare building block flessibili che sostituiscono l’infrastruttura legacy costituita da server, reti di storage e storage array separati. I vantaggi includono un TCO inferiore, maggiori prestazioni e maggiore produttività all’interno dei team IT.
Concludendo, cosa scegliere?
Una soluzione uguale per ogni realtà non esiste. La scelta tra infrastruttura convergente o iperconvergente, dovrà essere fatta valutando attentamente cosa è più utile per ciascuna impresa, poiché la filosofia di Gendata ha come obiettivo quello di portare valore aggiunto, ai clienti finali. Cosa scegliere?
Convergenza o iperconvergenza? Scegli Gendata!